
In questo contesto, si torna a parla di una proposta radicale, dai tratti fortemente utopici, che circola ormai da tempo: il Reddito Universale di Base (Universal Basic Income – UBI). L’idea è stata riecheggiata in diverse proposte legislative che non esemplificano precisamente il modello ma ne ricordano in qualche misura lo spirito: il Ministro della sicurezza sociale spagnolo, José Luis Escrivá, ha annunciato un “reddito minimo di sussistenza” che sarà erogato a circa 100.000 famiglie vulnerabili monoreddito; in Germania, al Bundestag è stata discussa una proposta firmata da più di 450.000 cittadini a favore di un reddito universale di base; in Francia, l’UBI era già uno dei punti qualificanti della campagna del candidato socialista alle presidenziali del 2017, Benoit Hamon, il quale ha rilanciato recentemente l’idea in una lettera aperta a Le Monde; nel Regno Unito, alla fine di Marzo, più di 170 membri della Camera dei Comuni hanno proposto un “Emergency Universal Basic Income” (che però è stato rigettato dal Governo); negli Stati Uniti, Trump, in cerca di voti per le presidenziali, ha promesso un “universal basic income” di 1200 dollari ai residenti con meno di 90.000 dollari di reddito, senza però chiarire né i tempi né le condizioni per l’accesso.